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Rivoluzione Tecnologica ed Evoluzione Umana

Fulvio De Vita

Pubblicato su “L’informazione di massa: studio e implicazioni della tecnologia nella politica moderna” a cura dell’Ass.ne Filomati, Edizioni La Carmelina 27 settembre 2011

Pur non essendo uno specialista nel campo delle tecnologie, come studioso del Centro Mondiale di Studi Umanisti, mi sono sempre interessato al fenomeno umano, in modo particolare in questo momento evolutivo così complesso.

È davanti agli occhi di tutti che la tecnologia, in quanto fenomeno umano, ha acquisito una grandissima importanza nella vita di ognuno di noi. Dallo sviluppo delle tecnologie della comunicazione, quali il telefono, la televisione, Internet, la telefonia satellitare, fino ad arrivare alle biotecnologie, alle nanotecnologie, alla tecnologia spaziale e militare e a quella informatica ed energetica, la vita dell'uomo moderno è invasa in ogni suo aspetto dall'onnipresente tecnologia.

Vorrei precisare, prima di proseguire, un dettaglio non così insignificante sul concetto di tecnologia. A volte sembra, soprattutto in questi ultimi decenni, che alcune “scienze” o “tecniche” prendano vita propria e possano essere indipendenti dalle azioni e dalle intenzioni umane. La tecnologia non è un “elemento naturale” che procede secondo leggi proprie come se fosse un terremoto o un tifone, ma è, in tutto e per tutto, un fenomeno umano: essa viene creata dall'uomo e il suo sviluppo dipende esclusivamente dalle intenzioni umane. Per fare solo un esempio: l'economia, invece di essere presentata come una serie di regole e leggi decise, ovvero “intenzionate” da esseri umani, ci viene “svelata” come se fosse una legge fisica e naturale.

Bisogna sicuramente riconoscere che “l'invasione” della tecnologia ha contribuito, almeno per la parte di umanità che vive in Occidente, a migliorare notevolmente la qualità della vita, facilitando o addirittura annullando, la maggior parte delle grandi fatiche cui l'uomo è sempre stato sottoposto. È sufficiente pensare all'automazione nelle grandi industrie e nei processi agricoli, all'aumento della velocità nella circolazione dell'informazione e negli spostamenti fisici da un luogo all'altro del pianeta, alle tecnologie nel campo biologico che hanno portato a un miglioramento della produzione fino al 300%, ai progressi nella medicina che permettono un ampliamento delle prospettive individuali del futuro, e potremmo continuare l'elenco per molti paragrafi ancora.

Tutto questo significa che l'umanità, oggi, ha la possibilità di affrancarsi da una grande quantità di attività pesanti e ripetitive, liberando l'energia, prima investita in quelle attività, per nuovi e più interessanti compiti, forse dedicati in futuro alla crescita dello spirito umano.

Inoltre lo sviluppo tecnologico ha permesso un ampliamento della conoscenza del mondo e un avvicinamento tra esseri umani distanti migliaia di chilometri, che prima era impensabile. Conoscere culture e paesaggi diversi, sapere in tempo reale cosa succede ad altri popoli o anche solo nella propria città o nel quartiere vicino, vedere in televisione documentari sulla storia umana o sulla diversità animale, ha creato una consapevolezza sul nostro ambiente e sull'uomo, inaccessibile solo fino a pochi decenni fa. È sufficiente vedere ciò che sta producendo lo sviluppo delle reti informatiche e virtuali come Internet, soprattutto nelle nuove generazioni, dal punto di vista psicologico e sociologico.

Forse per la prima volta nella storia si sta sviluppando, con il supporto della tecnologia e non senza difficoltà, la coscienza di un essere umano planetario, con le stesse necessità, gli stessi problemi e le stesse aspirazioni in ogni luogo del mondo. Questo essere umano planetario arriverà, in un futuro non molto lontano, a trovare soluzioni comuni, condivise e pacifiche, per la realizzazione di un mondo dove finalmente sia bandita la violenza e in cui possa nascere uno spirito universale davvero libero.

D'altra parte non possiamo eludere le difficoltà che tale gigantesca accelerazione ci pone di fronte ogni giorno.

Fin dall'inizio del suo percorso, l'essere umano ha cercato di ampliare le sue facoltà fisiche e sensoriali attraverso strumenti che riconosceva nella natura circostante. Le necessità fisiche lo spingevano a “scoprire” le qualità della pietra, dei metalli, del vetro, plasmandole in strumenti tecnologici sempre più avanzati, mentre la necessità “mentale” e spirituale, imprimeva la spinta necessaria affinché tali progressi permettessero una graduale liberazione dai dettami della natura, in un continuo ampliamento della sua coscienza verso la libertà. Tutto seguiva, in questo campo, un corso armonico in cui la coscienza si andava ampliando nella misura in cui aumentavano le sue possibilità tecnologiche.

A partire dal Rinascimento si assiste ad un'accelerazione nello sviluppo della tecnologia, che lentamente sembra distaccarsi dal progresso mentale e interiore dell'uomo. Come se in quel momento qualcosa si fosse liberato e la curva della crescita tecnologica sia aumentata esponenzialmente fino ad arrivare ad essere oggi un elemento essenziale e condizionante della società. Non c'è ancora nessun indicatore che tale accelerazione si fermerà.

Nella misura in cui la concezione del mondo veniva influenzata dal razionalismo puro, aumentavano il materialismo e la dipendenza dal “mondo esterno”, dagli oggetti, dagli strumenti, dalla tecnologia, relegando le risposte più essenziali al mondo irraggiungibile della “metafisica”.

Gli strumenti tecnologici sono vissuti ormai come strumenti magici: si tocca un tasto e ci si collega col mondo; si tocca uno schermo e parte un film. Gli strumenti oggi più agognati sono quelli con cui si può fare praticamente tutto il desiderabile: stare continuamente in contatto con gli amici, fare foto e video e inviarli all'altro capo del mondo, parlare con tutti ad un costo irrisorio, acquistare oggetti e decine di altre cose. La bacchetta magica perfetta!

Quello che oggi interessa della tecnologia è il procedimento con cui si ottiene il risultato, il rituale da compiere affinché funzioni e si possa ottenere l'oggetto desiderato. Ciò che importa non è capirne il meccanismo, ma piuttosto poter accedere al risultato desiderato attraverso pochi e semplici gesti. Mi viene in mente un famoso film degli anni '80 in cui il protagonista tentava di “spegnere”, attraverso il telecomando, le scene di vita sgradevoli con cui si scontrava.

Tutto questo ricorda molto da vicino le liturgie rituali delle pratiche magiche in cui, attraverso una serie determinata e precisa di procedimenti, si arriva ad ottenere l'oggetto, la persona o la situazione desiderata. Oggi, invece delle forze nascoste della natura o degli spiriti degli antenati, ci sono megacompany senza volto, con le quali si riesce a comunicare solamente attraverso nastri registrati. Le stesse megacompany hanno tutto l'interesse che l'accelerazione continui e che il mercato si ampli in un vortice impressionante di “nuovi modelli” che escono sul mercato, sempre e soltanto, quando è già ormai pronto quello successivo. Ma questo è un altro discorso.

L'Umanesimo Universalista riconosce i benefici dello sviluppo della tecnologia: il progresso tecnologico porta maggiore benessere, affrancamento dai lavori pesanti per la liberazione di energia a favore di un nuovo salto evolutivo dell'essere umano. Ma l'utilizzo che se ne sta facendo, sta creando grandi problemi. È l'intenzione umana previa alla creazione di nuovi strumenti, che procede in una direzione distruttiva, in cui l'individuo è ridotto ad “utente”, “consumatore”, “cliente”. Un'intenzione che non sta al servizio dell'essere umano, ma che tenta di asservirlo in nome del dio denaro. La maggior parte dei problemi esistenti oggi nel mondo potrebbe essere risolta attraverso gli strumenti tecnologici a nostra disposizione. Eppure si preferisce dedicare tali strumenti alla distruzione, all'asservimento dei popoli e degli individui, all'arricchimento di pochi potenti.

È palese, dal nostro punto di vista, che lo stesso sviluppo tecnologico sta aiutando a creare le condizioni per una nuova civiltà umana. La grande rivoluzione tecnologica di questi ultimi secoli ha modificato sostanzialmente le nostre relazioni con noi stessi e con gli altri, il rapporto con la natura e la visione del futuro, ed è per questo che ci sentiamo ormai stretti nei vecchi abiti di un mondo che sta morendo e aspiriamo a un nuovo salto evolutivo liberatore.

Ma finché l'intenzione di alcuni gruppi umani desidera solo appropriarsi indebitamente dell’intera società, continueremo a viaggiare a vista, immersi in un oscurantismo degno del peggiore medioevo.

produzioni/tecnologia_evoluzione.txt · Ultima modifica: 2013/01/31 12:13 da fulvio