www.csusalvatorepuledda.org/bb3

Forum del Centro Studi Umanista "Salvatore Puledda"

Riassunto “VERITA’ senza VENDETTA” di M. Floris

In ques'area possono essere pubblicate le varie sintesi delle riunioni, i riassunti o le sintesi dei libri studiati, le impressioni sul lavoro, le riflessioni e gli apporti al tema della vendetta.

Riassunto “VERITA’ senza VENDETTA” di M. Floris

Messaggioda vito » ven feb 17, 2012 10:29 pm

Riassunto libro : “VERITA’ senza VENDETTA” di M. Floris
La nascita della commissione Truth Reconciliation Commission è dovuta a motivi culturali (rete Ubuntu), economici, politici, alle grandi pressioni dell’ opinione pubblica a livello mondiale iniziate dalla metà degli anni ottanta e alla nascita contemporanea di un nuovo stato e di una nuova costituzione. Alcuni passi della nuova Costituzione dicono: “ Questa Costituzione fornisce uno storico ponte tra il passato di una società profondamente divisa, caratterizzata da lotte, conflitti, ingiustizia e sofferenza e un futuro fondato sul riconoscimento dei diritti umani…..indipendentemente dal colore, razza, classe, fede o sesso. Lo sviluppo e il benessere di tutti i cittadini esigono riconciliazione ….c’è bisogno di comprensione non di vendetta...,di risarcimento non di rappresaglia, di Ubuntu non di vittimismo.”
Il compito della commissione è stato quello di ricostruire il quadro delle gravi violazioni dei diritti umani, di offrire alle vittime e ai loro parenti la possibilità di raccontare per primi tutti gli abusi e questo ha fatto in modo che la richiesta di verità venisse prima di quella della giustizia e/o vendetta. Il punto centrale dei lavori della TRC è stato quello di garantire l’amnistia a chi avesse reso ampia confessione e quello di intraprendere tutte le misure di risarcimento possibili.
Tratti decisivi per il raggiungimento degli scopi della TRC sono stati: la presidenza di Desmond Tuto alla TRC, il rifiuto di far partecipare i rappresentati politici alla stessa, un inizio e un termine preciso dei lavori, la completa autonomia e chiarezza nelle riunione avvenute sempre pubblicamente e l’ importanza data ai luoghi dei processi, in generale gli stessi dove erano avvenute le violazioni. Non deve essere dimenticato che per la prima volta nella storia del Sudafrica viene concesso di parlare pubblicamente ad un coloured e che la sua parola viene considerata attendibile. Le loro testimonianze secondo tutti coloro che hanno assistito alle udienze, sono drammatiche, rese con rabbia, ma senza odio e sempre con la richiesta di pentimento. Ubuntu, parola usata nella stessa Costituzione sudafricana, significa riconciliazione nel senso di accettare e riconoscere l’umanità delle persone, ridare umanità all’altro, considerando allo stesso tempo le differenze. Desmond Tutu in un suo discorso alla commissione dice: ” ….il nostro paese ha bisogno di tutti, siamo sorelle e fratelli di una stessa famiglia, la famiglia umana.”
Conclusioni della Commissione:
Risarcimenti: la concessione dell’amnistia ha impedito di fatto il processo civile, la commissione ha dunque accettato la responsabilità di occuparsi del risarcimento perché senza misure risarcitorie non sarebbe stato possibile la riconciliazione, che è servita a controbilanciare l’amnistia. Il comitato per il risarcimento e la riabilitazione ha operato con:
la riparazione (giusta compensazione)
la restituzione: ristabilire la situazione esistente prima della violazione
la riabilitazione: diritto a ricevere tutto quello che serve per il soddisfacimento di necessità personali e comuni sia durante i lavori che dopo la loro conclusione. Vengono imposti a tutti, compresi il pubblico e i giornalisti, servizi di aiuto psicologico per poter reggere il flusso degli avvenimenti e per evitando il crollo o l’abitudine o l’indifferenza all’ascolto dei racconti delle violenze.
la restaurazione: ridare dignità e diritto al riconoscimento del proprio valore (individuale e della comunità)
la garanzia di non ripetizione della situazione
Analisi delle cause degli atti violenti:
-Presenza di modelli che aprono la strada alla violenza e la considerazione dell’altro come un “diverso”, il razzismo come ideologia che mette distanze fra gli esseri umani.
-Si giudicano malvagie le violazioni dei diritti umani e le azioni violente, ma è controproducente considerare malvagi chi li ha commesse. C’è l’ammissione che i responsabili possono essere considerati loro stessi vittime, ma con questo non li si può assolvere.
-L’autoritarismo con gli elementi centrali di obbedienza al capo, l’ostilità e la disumanizzazione verso gli altri sono una spiegazione anche se non del tutto esaustiva; le persone non agiscono solo in base a caratteristiche individuali, ma soprattutto in base alle norme, ai valori, alle regole del gruppo che attribuisce loro un’identità ((nazionale, razziale, etnica, di genere) e in situazioni tipo quella sudafricana le interpretazioni dei motivi della violenza sono le relazioni fra i gruppi piuttosto che quelle interpersonali e quindi richiedono un differente ordine di spiegazioni psicologiche.
L’impegno alla riconciliazione e all’unità da parte di tutti i sudafricani avviene attraverso:
-L’accettare il bisogno di guarire, l’avvicinamento all’altro con comprensione, l’impegno a costruire ponti per superare le differenze incoraggiando la cultura del confronto e lo sforzo nella trasformazione. Vengono incoraggiati programmi di azione nell’istruzione, nel lavoro, specialmente per le donne e i giovani, nelle arti.
-L’affrontare la realtà della discriminazione razziale, sempre presente, con la richiesta a tutti i leader politici, sia locali che nazionali, di porre l’obiettivo della riconciliazione e dell’unità come primo punto dei loro programmi.
-L’avvio di una cultura dei diritti umani unita ad una giustizia economica, che in ogni caso è considerata solo un minimo contributo alla comprensione e al superamento della violenza.
I lavori della Commissione hanno incontrato difficoltà enormi ed hanno solo dato inizio ad un processo di riconciliazione:
La riconciliazione richiede tempo e costanza, si basa sul rispetto per l’umanità coinvolgendo una forma di giustizia restaurativa che non vuole vendetta e non dà impunità. La verità e la comprensione incoraggiano il perdono. La disponibilità nell’assunzione delle responsabilità è stata fondamentale senza però mai cancellare la memoria individuale e collettiva, tenendo sempre presente l’impegno di apprendere dal passato. La riconciliazione non comporta necessariamente il perdono, ma implica un minimo desiderio di coesistere e di lavorare per affrontare le reciproche differenze. Tutto il popolo sudafricano deve accettare la responsabilità di portare avanti una cultura dei diritti umani con forme politiche non violente. La riconciliazione è anche un impegno per la trasformazione delle disumanizzanti disuguaglianze economiche.
SINTESI : La TRC ha dato il via ad un cambio epocale di immagini di una intera popolazione attraverso due fasi fondamentali: la catarsi e la trasformazione. In coincidenza con la nascita della nazione sudafricana vengono costituiti dei nuovi principi di vita individuali e comuni, una specie di codice Hammurabi al contrario, in cui il principio fondamentale è imparare a vedere l’umano nell’altro.

Emanuela Widmar
vito
 
Messaggi: 52
Iscritto il: lun gen 30, 2012 8:08 pm

Torna a Sintesi, libri, impressioni, riflessioni

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite

cron